Domenica 2 novembre 2025 – Commemorazione di tutti i fedeli defunti
“Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?” domandano al momento del Giudizio Finale uomini e donne nella parabola del Vangelo di Matteo in questa domenica in cui celebriamo l’Eucaristia nella Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
Pregando e facendo memoria così della presenza “invisibile” ma viva di quanti ci hanno preceduto nel passaggio da questa vita alla Vita Eterna, la Parola ci richiama a quanto sappiamo cogliere le occasioni di bene che quotidianamente ci sono offerte sul nostro cammino.
Diceva il Beato padre Olinto Marella: “Il bene bisogna farlo finché si è in vita. È facile lasciare le cose che non si possono portare all’aldilà, la vera ricchezza da lasciare è il bene fatto!!!”. Consiglio sempre attualissimo e a portata di tutti… poco o tanto che sia in nostra possibilità fare!!! Il Signore non ci chiede “miracoli” o chissà quali privazioni… ci chiede, per la Fede che professiamo con le labbra e abbiamo nel cuore di saperLo presente nei più piccoli e fragili perché ce lo ha rivelato Lui stesso: “Tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me” e quindi di non ignorarLo, di non restare indifferenti, ma di agire soccorrendo per quel che possiamo.
Nell’Esortazione Apostolica Dilexi te papa Leone XVI scrive: “la Chiesa riconosce nei poveri e nei sofferenti l’immagine del suo fondatore, povero e sofferente, si fa premura di sollevarne l’indigenza e in loro cerca di servire il Cristo. Infatti, essendo stata chiamata a configurarsi agli ultimi, al suo interno non devono restare dubbi né sussistono spiegazioni che indeboliscano questo messaggio tanto chiaro. Occorre affermare senza giri di parole che esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri. In merito abbiamo abbondanti testimonianze lungo la storia quasi bimillenaria dei discepoli di Gesù” che sono i Santi e i Beati che abbiamo appena celebrato 1 novembre e che ci hanno lasciato un esempio perché ne seguiamo le orme.
Buona Settimana don Alessandro
