Domenica 24 novembre 2024
“Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!”. Ma quelli gridarono: “Via! Via! Crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Metterò in croce il vostro re?”. Risposero i capi dei sacerdoti: “Non abbiamo altro re che Cesare”. Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso”. Questi versetti della Passione secondo il vangelo di Giovanni, seguono quelli scelti per questa domenica conclusiva dell’Anno Liturgico dedicata alla Solennità di nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo.
Ricordare eventi luttuosi in tempo di festa non è mai cosa cortese… eppure per fermare la nostra attenzione sul nostro Re e Signore veniamo condotti dalla Liturgia al momento più straziante e angoscioso della vita di Gesù, quando coloro per cui ha dato tutto se stesso lo rifiutano con totale definitività: “Via! Via! Crocifiggilo!” “Non abbiamo altro re che Cesare”… immaginiamo cosa potrà mai esser passato emotivamente in quel cuore, sacro sì, ma altrettanto umano, di Gesù…
Dall’alto del tribunale, ingiustamente percosso e accusato, “addobbato” come un re fantoccio, condannato ad una morte infamante, rifiutato da coloro che ha servito e amato più di ogni altra cosa… con la consapevolezza di avere autorità e potere infiniti dall’essere Dio dell’universo… al suo posto noi saremmo stati capaci di quella pazienza e misericordia che anche col silenzio, mostra un amore che va al di là di quanto le persone “meritino”?!?
Penso solo il silenzio della contemplazione ci possa aiutare a penetrare il profondo significato di questo esempio, di questa ulteriore “lezione” del nostro Maestro e Signore Gesù Cristo Re dell’universo… per imparare ad esser più capaci di rispettoso silenzio e pazienza di fronte ai “tempi” degli altri; per lasciare che illumini e dissipi la nube di paura e smarrimento che ci sovrasta e cerca di avvolgerci smorzando ogni speranza; per avere una maggior pace nel cuore per essere costruttori di pace e non diffusori di rabbia in questa società in cui viviamo.
Buona Settimana
don Alessandro