^“Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; […] Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre”, ci richiama Paolo nella II Lettura dalla 1Lettera ai Corinzi in questa III Domenica del Tempo Ordinario.

In questo nostro mondo sempre più “malato” di indifferenza, solitudini e violenta aggressività la Parola ci ricorda invece l’essenziale necessità di ogni essere umano di fare il primo passo e di non risparmiarsi in nulla di quanto è nelle sue possibilità per prendersi cura gli uni degli altri, mettendo a disposizione per questo anche la propria vita.

Riscopriamo allora la preziosa unicità dell’altro perché così ci riapproprieremo della nostra preziosa unicità… per non arrivare mai a dire non ho bisogno di te ma ad essere più pronti a dire “… cosa posso fare per te!”.

In questo l’ascolto di una Parola che ci aiuta a ricordare l’esempio del Maestro è vitale!

L’unico modo che noi oggi abbiamo per scoprire cosa Gesù ha detto, fatto, e soprattutto come noi possiamo seguirlo, senza avere paura, è quello di leggere la sua Parola e lasciarci interpellare personalmente da quanti ci indica per le nostre scelte concrete di vita.

Oggi oltre ad essere per la Chiesa tutta la Domenica della Parola, per la nostra Chiesa di Bologna è la Giornata del Seminario che ci richiama ad una strada specifica possibile da percorrere… quella del Sacerdozio Ordinato (cioè legato al sacramento dell’Ordine e non solo al sacramento del Battesimo)… diventar preti.

I giovani in formazione su questa strada della nostra Diocesi sono 3 a fronte di 414 parrocchie!!! Quindi ringraziamo della loro presenza e accompagniamo il loro cammino con la nostra preghiera. Per aiutarci in questo sul sito internet www.seminariodibologna.it è possibile scaricare le tracce per una preghiera mensile da fare nella propria casa unendosi così alla rete di preghiera notturna già esistente e che invoca il dono di vocazioni… perché non provare…

Buona Settimana            don Alessandro

“Credi tu questo?” Questo versetto tratto dal Vangelo di San Giovanni ispira la riflessione in questa Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.

Questa domanda è rivolta da Gesù a Marta nel seguente brano: “Betània era un villaggio distante circa tre chilometri da Gerusalemme: quando vi giunse Gesù, Lazzaro era nella tomba da quattro giorni. Molta gente era andata a trovare Maria e Marta per confortarle dopo la morte del fratello. Quando Marta sentì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece rimase in casa. Marta disse a Gesù: “Signore, se tu eri qui, mio fratello non moriva! E anche ora so che Dio ascolterà tutto quello che tu gli domandi”. Gesù le disse: “Tuo fratello risorgerà”. Marta rispose: “Sì, lo so; nell’ultimo giorno risorgerà anche lui”. Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; anzi chi vive e crede in me non morirà mai. Credi tu questo?”. Marta gli disse: “Signore, sì! Io credo che tu sei il Messia, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo”. (Gv.11,17-27)

          Il richiamo forte è alla radice della nostra Fede e Speranza… la resurrezione!!!

Il 2025 segnerà il 1.700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico a Nicea. Questa commemorazione offre un’occasione unica per riflettere e celebrare la fede comune dei cristiani, così come è stata espressa nel Credo formulato in quel Concilio. Questa Settimana di preghiera per l’unità dei cristianidiventa quindi anche un invito ad attingere a tale eredità comune e ad approfondire la fede che unisce tutti i cristiani.

Possiamo sostenere la comune preghiera anche con quanto segue:

Signore Dio nostro, ti ringraziamo perché nella tua bontà sei venuto a noi in Cristo Gesù affinché noi tutti potessimo diventare una cosa sola con Te.

Dona abbondantemente il tuo Spirito di unità e di vita, di coraggio e di docile umiltà perché possiamo essere in comunità strumenti di unità e non di divisione con il nostro dire, strumenti di pace e di speranza per il mondo intero. Dissigilli orecchie e bocche perché, come discepoli del Signore, Figli di Dio, non temiamo mai di confessare la nostra fede e di testimoniare la carità così da rompere il silenzio che ci divide ed estranea.

Maria, nel cui grembo purissimo il Tuo Figlio unì la natura divina alla natura umana, interceda per noi l’avvento del Tuo Regno di unità e di Pace. Amen

Buona Settimana

don Alessandro

“Quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna” ci riassume così il Mistero del Natale San Paolo nella seconda lettura di questa domenica, Festa del Battesimo del Signore, che conclude il Tempo di Natale e ci richiama alla nostra appartenenza a Dio, il nostro essere in Dio, non come ospiti ma quali figli amati!

Se abbiamo accolto questa rivelazione che la Parola con sovrabbondanza in questo Tempo di Natale 2024/2025 ci ha richiamato… ora tocca a noi!!!

Il quotidiano vivere non ci può trovare indifferenti o assuefatti alle sorti di tanti uomini e donne e bambini che cercano di sopravvivere e dare un senso alla loro vita in mezzo a tanta violenza, paura e indifferenza nei loro confronti anche da parte di noi cristiani che a fatica li riconosciamo fratelli e sorelle!!!

“Ogni giorno ci viene offerta una nuova opportunità, una nuova tappa. Non dobbiamo aspettare tutto da coloro che ci governano, sarebbe infantile. Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni. Dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite. Oggi siamo di fronte alla grande occasione di esprimere il nostro essere fratelli, di essere altri buoni samaritani che prendono su di sé il dolore dei fallimenti, invece di fomentare odi e risentimenti. Come il viandante occasionale della nostra storia (il buon Samaritano), ci vuole solo il desiderio gratuito, puro e semplice di essere popolo, di essere costanti e instancabili nell’impegno di includere, di integrare, di risollevare chi è caduto; anche se tante volte ci troviamo immersi e condannati a ripetere la logica dei violenti, di quanti nutrono ambizioni solo per sé stessi e diffondono la confusione e la menzogna. Che altri continuino a pensare alla politica o all’economia per i loro giochi di potere. Alimentiamo ciò che è buono e mettiamoci al servizio del bene”. (dalla “Fratelli tutti” di Papa Francesco)

Buona Settimana

don Alessandro

“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” ascoltiamo nel brano del vangelo di Giovanni in questa II domenica del Tempo di Natale.

Questa Buona Notizia, questo Vangelo è un richiamo forte alla Sua presenza in OGNUNO DI NOI… IN TUTTI NOI UOMINI E DONNE su questa Terra!!!

Apriamoci al Dono della divina presenza per poterci davvero rallegrare perché il Signore è con te!!!… con me!!!… con NOI!!!

          Non possiamo e non dobbiamo allora cedere alla cultura dell’indifferenza e del disinteresse egoistico di fronte a quanto accade… non possiamo tollerare in noi stessi atteggiamenti e reazioni violente, anche solo in parole, verso chi, altri non è che figlio/figlia dello stesso Padre nostro!!!

          Riappropriamoci della consapevolezza di ciò che ognuno di noi preziosamente ed unicamente è… e quindi della relazione vivificante che abbiamo con Dio!

          Ci sia di aiuto questa riflessione di don Divo Barsotti:

“Dolcissimo Signore, non avresti potuto vivere un rapporto con me senza che tu stesso ti facessi uomo. Non ci poteva essere un rapporto fra noi, se tu non fossi stato uomo.

Solo l’identità della natura si imponeva per un rapporto che Dio voleva stabilire con l’uomo dopo averlo già perdonato. Dunque l’incarnazione è mistero di amore per il quale tu mio Dio ti spogli della tua gloria per conoscere la condizione umana di pena e di povertà. Di fatto tu hai vissuto la nostra medesima vita, fino a conoscere la stessa morte.

Vera fu la tua amicizia con Lazzaro, vero l’amore per Maria di Betania. Ma vera anche la tua stanchezza nel cercarmi, la tua pena nel sentirti rifiutato da noi, mentre tu, per la tua incarnazione, avresti voluto prima di tutto stabilire un rapporto di amicizia con ognuno di noi.

Io vengo da te perché sento di non poter vivere senza far posto a te nella mia vita, senza che io voglia vivere con pura fedeltà la tua amicizia con me. Come bella sarebbe la vita o Signore se vivessi veramente questa comunione di amore che fa vivere l’uno per l’altro, ognuno di noi in te e tu in noi, in un solo patto di amore e di fedeltà.”

Buona Settimana

don Alessandro